Vendere una casa donata da ora sarà più semplice. Un emendamento approvato dalla quinta commissione della Camera al disegno di legge di Bilancio 2019 prevede semplificazioni per evitare che gli acquirenti debbano avere problemi con i familiari che si reputino danneggiati dalla donazione, ed eventualmente dover restituire l’immobile.
Case donate, perchè sono difficili da vendere
Il decreto legge per la semplificazione e il sostegno allo sviluppo, in armonia con l’emendamento di cui sopra, prevede una tutela in più per i terzi compratori che si trovino ad acquistare una casa avuta da un cliente che avuta in donazione. Situazione a cui occorre sempre fare attenzione, dal momento che potrebbe spuntare, dopo tempo, un familiare che si ritenga danneggiato nella sua “quota di legittima”.
La donazione di una casa va compensata agli altri eredi
Le modifiche ipotizzate prevedono che i diritti dei terzi non vengano pregiudicati da eventuali rimostranze dei familiari, obbligando però colui che ha donato la casa al venditore (creando quindi lo scompenso) a compensare in denaro gli altri familiari per integrare la loro quota. Se il donatario sarà impossibilitato al risarcimento, questo ricadrà su colui che ha beneficiato del dono, nei limiti del vantaggio che ne ha ottenuto. Sparito anche il limite di vent’anni oltre i quali decadeva il diritto di richiedere la restituzione del bene donato.
Immobili donati, la trascrizione
La trascrizione delle domande di riduzione di donazioni di beni immobiliverrà poi disciplinata a parte rispetto a, come avveniva ora, la materia della domanda di riduzione delle disposizioni testamentarie. In particolare, ciò implicherà che, se non si trascriverà la domanda di riduzione della donazione prima dell’atto di acquisto dell’immobile, il terzo acquirente potrà mantenerlo.
Ipoteca sulla casa donata
L’efficacia della norma, se approvata, partirà dall’entrata in vigore della legge di Bilancio 2019; alle successioni precedenti a quella data si applicherà invece la normativa attuale.