Nella fattispecie, utilizzando tecniche econometriche maggiormente prudenti sulla precisione delle stime ed allargando il campione a un numero maggiore di Paesi Ocse e di anni (dal 1971 al 2014), gli autori verificano come l’effetto positivo nel lungo termine di uno spostamento del prelievo dalle imposte dirette alle indirette, e dalle imposte sul reddito a quelle sulla proprietà, non risulti più significativo dal punto di vista statistico. Anzi: nel breve termine un aumento della tassazione sulla proprietà è correlato negativamente con l’andamento del Pil pro capite.
“Confidiamo che lo studio presentato a Bruxelles – ha dichiarato il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa – possa rappresentare un contributo di idee utile a tutti coloro che si occupano del rapporto fra tassazione e crescita, a partire dalle organizzazioni internazionali. È giunto il momento di avviare in Italia politiche nuove sull’immobiliare, che siano capaci di incentivare gli investimenti nel settore e, così, di generare sviluppo”